Una cultura può essere vista come un gruppo che abbia scelto alcune potenzialità umane come buone e le abbia sviluppate e ne abbia rifiutate altre come cattive. Questo significa che alcune delle esperienze possibili sono incoraggiate mentre altre vengono represse al fine di edificare uno stato di coscienza “normale” che sia uno strumento efficace come per la definizione della realtà consensuale particolare di quella cultura. […] Siamo allo stesso tempo beneficiari e vittime della nostra cultura (C.T.Tart, 1975)
Una storia Sufi su cui meditare.
Una volta Khidr, il maestro di Mosè, diede agli uomini un ammonimento. Un certo giorno, disse, tutte le acque del mondo che non fossero state raccolte in un modo speciale, sarebbero sparite. Sarebbero state quindi rinnovate con un’acqua diversa, che avrebbe reso gli uomini pazzi.
Solo un uomo ascoltò il significato di questo consiglio. Egli raccolse dell’acqua, andò in un luogo sicuro dove la mise in serbo e aspetto che l’acqua cambiasse il suo carattere. Alla data prevista i fiumi smisero di scorrere, i pozzi si prosciugarono e l’uomo che aveva ascoltato l’ammonimento, vedendo quanto accadeva, andò al suo luogo segreto e bevve dell’acqua preservata.
Quando vide, dal suo nascondiglio, che le acque ricominciavano a scorrere, quest’uomo discese tra gli altri figli degli uomini. Scoprì allora che gli altri uomini pensavano e parlavano in un modo completamente diverso da prima; eppure non avevano nessun ricordo di quanto era accaduto, né di essere stati ammoniti. Quando cercò di parlare loro, si rese conto che pensavano che egli fosse pazzo, e mostrarono ostilità o compassione, ma non comprensione.
Da principio egli non bevve della nuova acqua, ma ritornò ogni giorno al suo nascondiglio per attingere al suo rifornimento. Alla fine, tuttavia, prese la decisione di bere la nuova acqua, perché non poteva sopportare la solitudine di vivere, comportarsi e pensare in modo diverso da tutti gli altri. Bevve la nuova acqua, e divenne come gli altri. Dimenticò completamente la sua riserva di acqua speciale e i suoi compagni cominciarono a considerarlo un pazzo che aveva miracolosamente riacquistato la sanità mentale.
Fonte: Charles T.Tart, Stati di coscienza, pp.278-279. Casa Editrice Astrolabio
Siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l’altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti.
Bernardo di Chartres