Da 2000 anni questo celebre discorso ispira, commuove e motiva generazioni di esseri umani; esso rappresenta un autentico manifesto per quanti hanno deciso di abbracciare differenti visioni e di intraprendere sentieri non battuti. Nei secoli è stato interpretato in modi differenti ma non smette di interrogare, di provocare forse, tutte quelle persone che ricercano e non si accontentano della banalità della vita quotidiana. Credenti, atei, laici ed agnostici ne hanno tratto ispirazione ora per rafforzare l’idea di un aldilà trascendente ora per coltivare l’utopia umana di un mondo migliore, ora per fondare una critica all’ipocrisia della vita sociale. A prescindere da tutto, resta un testo che conserva una grande freschezza, capace ancora oggi di ispirare.
Stralcio del discorso della montagna
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.
Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.
[…]
Fonte: Vangelo di Matteo